PRA E RENZI, UN LUNGO BRACCIO DI FERRO

Da tempo il governo cerca di abolire il PRA, il Pubblico Registro Automobilistico. Ora ci prova anche Renzi con la legge di stabilità, e sarebbe la terza volta: l’obiettivo è far nascere l’archivio unico dei veicoli, sotto l’egida del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. La ‘soluzione finale’ sarebbe il famoso documento unico, la “nuova” carta di circolazione che comprenderebbe ovviamente anche i dati relativi alla proprietà. Una impostazione che ovviamente svuoterà di funzioni il Pubblico registro automobilistico, nato nel 1927 sotto il regime fascista, che però non dovrebbe scomparire subito. La soppressione del Pra, infatti, sarebbe prevista a partire dal 1° luglio 2017.

Se ne parla da anni, anche perché a livello europeo siamo gli unici ad avere questo ‘doppione’, mai criticato abbastanza in passato. Ovviamente il personale del Pra andrebbe ‘ricollocato’ in qualche modo e anche questo è un nodo da sciogliere. In sostanza, oltre all’abolizione delle province e del Pra, si avrà anche l’eliminazione dell’Ipt, l’Imposta provinciale di trascrizione, che sarebbe sostituita dall’Iri, Imposta regionale di immatricolazione. Potrebbe anche sparire quel passaggio di proprietà diretto fra privati che oggi è consentito dalla legge e che permette di risparmiare qualcosa rispetto al coinvolgimento diretto del Pra.

La nuova imposta quindi si dovrebbe pagare una volta sola: al momento dell’acquisto del veicolo o della sua importazione da uno Stato estero. Per compensare la perdita di gettito che ne deriverà (l’Ipt, attualmente, si paga anche a ogni passaggio di proprietà e in molti casi è un importo addirittura superiore a quello dell’auto che deve cambiare proprietario) le Regioni, come peraltro possono già fare, avranno facoltà di aumentare gli importi delle tasse automobilistiche (‘tassa di possesso’). Tutto ciò, ovviamente, dovrà passare al vaglio del Parlamento prima di diventare legge dello Stato, cosa che accadrà al momento della sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

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