Torino – L’occasione di Automotoretrò al Lingotto di Torino, svoltosi dal 13 al 15 febbraio, è stata colta dal Fiat Croma Club Italia per festeggiare i trent’anni di questa ammiraglia, presentata nel 1985. Sostituì l’Argenta e, nata da un progetto comune tra Alfa Romeo, Fiat/Lancia e Saab si caratterizzò subito per le sue doti di praticità, originalità ed efficienza.
All’interno del progetto Tipo 4 (Alfa Romeo 164, Lancia Thema e Saab 9000) condivise pianale, sospensioni ed altre componenti di carrozzeria e meccaniche con le altre vetture, ma mantenne sempre una propria spiccata personalità.
Delle quattro auto citate fu la più longeva: undici anni di carriera, 480mila auto prodotte, punte del 50% di prodotto esportato diventando per la Fiat l’ammiraglia di maggior successo mai realizzata. La berlina italiana di famiglia per antonomasia fu offerta inizialmente in quattro versioni a benzina; 1.6, 2.0 CHT, 2.0 i.e. e 2.0 Turbo i.e., e due a gasolio (2.5 aspirato e 2.5 Turbo D).
La grande abitabilità, la presenza del portellone che la rendeva una “invisibile” station wagon e il favorevole rapporto qualità-prezzo furono gli elementi di attrazione verso un’utenza molto ampia.
Auto di famiglia per eccellenza, si rivelò ideale anche per flotte aziendali, taxi, liberi professionisti e veicolo ad hoc per vari Ministeri, specialmente nella versione blindata costruita in circa 6mila esemplari (tristemente famose, purtroppo, quelle dei due giudici Falcone e Borsellino).
Dal 1985 al 1996 la Croma si è evoluta in ben cinque serie ed ha avuto l’onore di sperimentare tecnologie innovative come il sistema CHT che ottimizzava prestazioni e consumi, la Turbo i.d. (giugno 1988) prima auto con motore diesel ad iniezione diretta, l’adozione di una turbina a geometria variabile (1992) e come prototipo un diesel common rail sviluppato dal Centro Ricerche Fiat e dalla Magneti Marelli (1992).
Fu l’auto preferita da Gianni Agnelli che se ne fece allestire alcune versioni particolari per uso personale. La Croma è stata l’ultima Fiat ad essere completamente sviluppata e realizzata a Torino. Nello stand del Club ad Automotoretrò si potevano ammirare una delle Croma di Agnelli e il prototipo di un taxi cabriolet per Capri che fu poi prodotto in due soli esemplari. “La produzione dei 50 Taxi su base Fiat Croma – spiega Ernesto Biagioni, vice presidente del club che abbiamo intervistato ad Automotoretrò nello stand del sodalizio – venne fermata dopo il secondo esemplare costruito, per la necessità della clientela isolana di disporre di un veicolo a sette posti. Tre anni dopo, nel 1996, la Fiat decise di realizzare detti taxi sulla base del nuovo modello Marea, visto che la Croma stava per uscire di produzione”.