Una buona notizia per i proprietari di moto e auto storiche ventennali (e Under 30) dell’Emilia Romagna. Dopo l’annuncio della Lombardia e del Veneto, oltre che della Toscana, anche l’Emilia Romagna ha già pubblicato un documento sul proprio sito Internet con le regole per il pagamento del bollo auto e moto. Al capitolo “Esenzioni/riduzioni”, vi si legge: “Gli autoveicoli ed i motoveicoli, esclusi quelli adibiti ad uso professionale, di anzianità tra i venti e i trenta anni, classificati d’interesse storico o collezionistico, iscritti in uno dei registri ASI, Storico Lancia, Italiano Fiat, Italiano Alfa Romeo, Storico FMI, previsti dall’articolo 60 del decreto legislativo n. 285 del 1992 e dal relativo regolamento attuativo, se posti in circolazione, sono soggetti al pagamento della tassa di circolazione annua per l’importo di € 25,82 (autoveicoli) e € 10,33 (motoveicoli)”.
In sostanza, il bollo non si paga se non si circola.
Quindi, dopo la Lombardia e il Veneto, anche l’Emilia Romagna ha accettato di mantenere in vita la riduzione prevista per le auto e le moto da venti a trenta anni di età esistente prima della Legge di stabilità approvata dal Parlamento a fine dicembre 2014.
Si apre quindi il “fronte” delle Regioni che “non ci stanno” alla gabella sulle auto storiche imposta dal Governo Renzi.
A questo punto è facile intuire che altre Regioni seguiranno l’esempio di quelle già citate, creando un caos non da poco in materia di tassa di possesso e/o di circolazione legata al possesso di auto storiche.
Anche perché non è ammissibile che a seconda della Regione di residenza uno possa usufruire oppure no di determinate agevolazioni in materia, come abbiamo già scritto più volte in passato in altri post, creando una sorta di suddivisione fra i possessori di auto storiche in “cittadini di serie A” e “cittadini di serie B”.
Una situazione che a ben vedere appare in contrasto anche con quanto è scritto nell’articolo 3 della Costituzione della Repubblica Italiana.
