SE L’ASSISTENZA TI FA SENTIRE… UN VIP

Cristiano Sorodi Cristiano Soro

Questa volta ci addentriamo nell’assistenza, un mondo meno alla ribalta nell’automotive.

Quelli che lavorano dietro le quinte,  uomini spesso appartenenti a strutture all interno dei grandi Dealer, sì, proprio così, spesso sono veri e propri professionisti “rubati” alla concorrenza per dare efficienza al proprio centro assistenza.

C’è un vero e proprio ” Servicemercato” semiparallelo che pochi conoscono, che fa sì  che il responsabile di un assistenza che vi accoglie e dialoga con voi, sia frutto di acquisti a suon di rilanci.

Un buon team può fare la differenza e far tornare  a sorridere un improbabile bilancio di un’azienda, cosi come può decretarne la sua rovina.

Così , spesso e volentieri vi troverete a confrontarvi con amabili e a volte anche piacevoli signori e signore che saranno distinguibili dal vostro vicino di ormeggio a Santa Margherita Ligure solo perché indossano una maglia “brandizzata”, inequivocabile indizio che siete di fronte a chi si prenderà cura del vostro gioiello a 4 ruote.

Persone che avranno modi e maniere giusti,  si esprimeranno in perfetto italiano, con una dialettica da far invidia ad un esperto del settore: siamo lontani da certi dinosauri con mani come pale di fico d’india che vi venivano incontro con passo incavolato quasi fossero lì per menarvi, con sigaretta in punta di labbra,  sporchi come pochi,  reduci dalla lotta con il calamaro gigante,  tutti ricoperti di grasso, quelli che ancora ti raccontano di quando aggiustavano a colpi di piccone il trattore con motore Isolotta Frascati, pardon Isotta Fraschini.

Per cui avremo un direttore d’orchestra: il responsabile del service.

Gli strumentisti,  fiati, archi e spesso anche frecce, ossia un paio di accettatori, coloro che gestiscono la logistica dispensando consigli e intrattengono i clienti,

Sono coloro che fanno un po’ da filtro tra i veri e propri meccanici e il pubblico.

Quelli che danno le classiche buone notizie, anche e spesso alla milanese ” cia’ sciur Bertelli, la spia accesa non l’era minga nulla…” Così come ho visto personalmente cose che voi umani…   dare anche le rare ma immancabili brutte notizie,  ma sempre con grande maestria e competenza, e anche con una sana dose di coraggio.

“Sig. Bertinetti, il ripristino della pompa dell ‘ acqua con tutta la revisione del gruppo siamo a circa 20.000 euro diconsi ventimila… roba da ictus fulminante, invece maestria, unita ad una spiegazione motivata, hanno fatto sì che il proprietario traballasse… Ma senza capitolare.

Fondamentale è la credibilità e ce l’hai solo se sei competente e hai diverse cicatrici nel curriculum che sono il bagaglio di esperienza di colui che prende le vostre chiavi e ve le riconsegna finito il tagliando o l’intervento meccanico del caso.

Tra questi “maestri” questa volta visitiamo e vi faremo conoscere il service che a me sta più a cuore, quello da cui mi aspetto di più, o meglio, da cui mi aspetto persone poco scontate molto tecniche  ma anche molto cool… certo non mi aspetto toro seduto vestito da capo indiano.

Parliamo del Service Jeep di Milano.

Vi do tre nomi che chi si avvicinerà a quest’assistenza farà bene a tenere a mente.

Domenico, Cesare e Antonella… quasi sembra la scena del “Gladiatore” che narra di Massimo Decimo Meridio.

Qui il film però  è un altro, la prima cosa che noti è il sorriso (non finto).

Sono tutti giovani, o meglio giovanili, ti accolgono quasi a dire “Come stai, quant’e’ che non ci si vede”: il clima è subito cordiale e amichevole.

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Due dei tre “sceriffi” dell’assistenza Jeep: da sinistra Domenico e Cesare (Antonella non ha voluto farsi fotografare).

Domenico, il responsbile,  ti accorgi subito che è “il capo”, anche perché con quella erre moscia sembra quasi un conte… per questo non provate a fargli dire “Wrangler” , potreste compromettere il risultato della messa punto della vostra Jeep!

Facendolo parlare scopri che nonostante la sua giovane età (50 anni ben portati) ha un curriculum di tutto rispetto, confrontandovi con lui non fate l’errore di sottovalutare e prendere sottogamba le sue “diagnosi” o i suoi consigli, qui siete davanti ad un cavallo di razza… quelli che i dealer un po’ si contendono.

Segue Cesare, un vero “sotuttista” tra carrozzeria, meccanica e affini, grande comunicatività e la grande arte di mettere a proprio agio le persone, Cesare è un po’ quello che in questo mondo viene definito con un termine un po’ colorito… Quelle che stanno lungo le strade sotto i lampioni.

Il “Ce” lo conoscono tutti,  dai ricambisti ai carrozzieri a mille clienti di svariati marchi di auto, ha grande esperienza. Direi molto Zen.

Occhi di ghiaccio da furbetto ed un sicuro passato da sciupafemmine… Il che non guasta. Cortese mai fuori luogo e sorriso disarmante.

Ultima ma anche no, visto che come dice il proverbio, gli ultimi… Tutte palle gli ultimi restano ultimi, ma in questo caso no.

Qui bisogna spendere una parola in più… All’anagrafe fa Antonella meglio conosciuta come “shark”… non è dato sapere il perché… ma si narra che il suo carattere middle Europe si sia manifestato in occasione di una vicenda nel quale un cliente,  diciamo “tentennasse” nel pagamento di una fattura… mah… leggende metropolitane.

Pare che l’episodio abbia dato spunto ad un noto regista di film horror per una fortunata serie TV. Battute a parte, lei è la dolcezza verso i clienti unita a fermezza con i meccanici… fa sentire i clienti quasi come ospiti graditi e la cosa più importante è che sentendola parlare con loro ti accorgi in che maniera trasmette al cliente la sensazione di non essere un numero.

Questa è una cosa fondamentale per un brand di questo livello e così evocativo. Spesso e volentieri i clienti Jeep non hanno una Jeep, ma la “loro Jeep”, unica e ben definita come un vestito fatto su misura… e i tre sarti spesso dimostrano la loro maestria rendendo unico ogni cliente.

Sono tre, mi verrebbe da dire “quelli dell Ave Maria”… eppure anche se ben distinti come personalità hanno una cosa che li rende identici, usano lo stessa lingua dei clienti, quel subliminale “slang” che mette a proprio agio quelli che loro tramutano in ospiti.

Se decidete di andarli a trovare… adottate un unico e semplice accorgimento, non andateci con l’Audi A4… munitevi di una Jeep o quantomeno di un’auto del gruppo FCA:  sono ammesse anche le Neon Sport, alle brutte…  fatevene prestare una.

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