LE AUTO PIU’ BRUTTE DEL MONDO

di Diabolik

imagesTutti i possessori di un auto acquistata da nuova, con garanzia ufficiale di due anni,  a chilometraggio prestabilito o illimitato possono estenderla avvalendosi di una vera e propria estensione dell originaria oppure attingere a  quelle che i concessionari offrono… in replica parallela, per altri,  uno,  due, tre anni.

Lo sapevo: è più forte di me, non ci riesco non fa per me, io giuro ci metto tutto il mio impegno, l’ho anche promesso a me stesso e al capo Gabriele Mutti.

Ma non ce la faccio.

Numeri, sigle, statistiche e snocciolare dati, vi prego… Sarei il primo a russare.

Visto che ormai ho confessato e mi sono precluso le porte del purgatorio (mai gareggiato per il paradiso)… Mi gioco quelle che rimane dei posti bordo sauna dell’inferno, in senso letterario s’intende.

Dato che oramai sono senza speranze… affrontiamo l’argomento del giorno.

Oggi parleremo delle auto piu brutte del mondo

Ragazzi, è inutile che storciate il naso, è troppo facile parlare di quelle belle, e poi… lo chef  sono io e il piatto del giorno quello buono è finito, oggi trattiamo quel che resta.

Quanti di voi conoscono la NSU Prinz? (E non me ne voglia il club italiano di questo modello…)

Sì, quella che vista di fianco quasi non si capisce dove sono il muso e la coda…

O vogliamo parlare della Kia Opirus…

Delle Ssangyong Kyron e Rodius…

Dell’Alfa Romeo Arna, della Fiat Duna (nella foto accanto al titolo), delle Skoda degli Anni 70…

Veri mostri… dai quali si guardavano bene anche i moscerini di impattarsi sulla loro carrozzeria.

Chissà perché ogni volta che vedo delle brutture orripilanti, mi chiedo sempre quale mente diabolica e criminale può aver partorito simili obbrobri.

Ancora peggio: mi son sempre chiesto quali responsabili dei vari centri stile abbiano avallato tali progetti.

Quando si dice il bello e il brutto sono relativi, sono soggettivi… soggettivi un corno!

Il brutto è brutto. Punto e basta.

Alzi la mano… chi non ha mai desiderato di possedere un’opera d’arte in casa

Abbassi la mano chi non lo ha mai desiderato,  metta su il loden, le scarpe, prenda al guinzaglio il cane e vada a farsi un giro ai giardini… avvisiamo noi quando rientrare, oppure stia via il tempo necessario alla cottura dei vermicelli trafilati al bronzo… al dente.

E non osate dirmi che c’è il brutto che piace!

Al mondo sono considerate opere d’arte tutte quelle che risultano universalmente riconosciute come belle. Cos’è il bello,  la sua definizione per eccellenza, se non tutto ciò che ai nostri occhi appare come qualcosa a cui noi comuni mortali non saremmo mai arrivati. Il bello è ciò che ci stupisce, quello che ci fa dire… Ma come hanno fatto?  Come vorrei averlo inventato io… Ma quale genio…

Se vi chiedessi qual è il più grande genio?

Tranquilli: non stiamo a disturbare i “grandi maestri”. Una volta tanto i maestri saranno i vostri desideri, in fin dei conti il bello è relativo.

Tagliamo corto… tra i geni non ci sono i creatori di certe brutture a quattro ruote.

Un po’ come dice Rutger Hauer in “Blade runner”: nella mia vita ho visto cose che voi umani…

Ho visto auto orribili, auto da “mandarino”, da “zarro” e, peggio del peggio, da “zarro mannaro”.

Signori, questo è uno scoop.

Il brutto è brutto al pari del bello che è bello.

Siete autorizzati da subito a esternare la verità. La prossima volta che il vostro vicino di casa vi inviterà a brindare per festeggiare l’acquisto della sua nuova auto hybrid… Ecologica… Silenziosa… Ebbene andateci armati di un piccone… E a mo’ di battesimo del mare piantateglielo nel cofano… correrete il rischio di rendere più gradevole la linea… Male che vada si troveranno un mirino sul muso.

(Con Diabolik ha collaborato Cristiano Soro)

(Immagine di Diabolik tratta da www.fumettirai.it)

 

 

 

 

 

 

 

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