FACCIAMO I CONTI IN TASCA ALLA FORMULA 1

Facciamo i conti in tasca alla Formula 1 anche per fare chiarezza, vista la delicatezza del momento. Che budget hanno gli undici team impegnati nel mondiale e quanti dipendenti hanno? Un’analisi pubblicata di recente da Circusf1.com può essere illuminante al riguardo. Ad esempio si scopre che ogni team ha un numero di dipendenti che varia da 200 a 710 persone, mentre i budget vanno da 60 a 425 milioni di euro.

Ma andiamo con ordine. Al primo posto di questa particolare graduatoria c’è la Red Bull con un budget di 425 milioni di euro e ben 710 dipendenti a libro paga.

Seconda in classifica, distanziata di poco, c’è la Ferrari con 410 dipendenti nel solo reparto corse e un budget di 700 milioni di euro.

Al terzo posto c’è la Mercedes che stanzia 300 milioni di euro e dà lavoro nel suo team di Formula 1 a 610 persone.

Più distanziata la McLaren con un budget di 230 milioni di euro, però alla Paragon lavorano ben 630 persone.

Quinto posto per la Lotus quanto a budget, con 160 milioni di euro. Nonostante questo si permette di dare lavoro a ben 500 persone.

Segue la Williams che si accontenta di 150 milioni di euro. La sua squadra corse però ha la bellezza di 580 persone a libro paga.

Poi arrivano i cosiddetti team di media grandezza. Qui il divario fra budget e personale retribuito è ancora più evidente e spiega le difficoltà attuali per alcuni fra loro nel chiudere i bilanci.

La Sauber ha un budget risicato di soli 85 milioni di euro ma dà lavoro a ben 320 persone.

La Toro Rosso, come è noto un team satellite della Red Bull, si ferma a 80 milioni di euro di budget. Nonostante ciò, a Faenza lavorano ben 300 persone.

E veniamo alla Force India, piuttosto chiacchierata di questi tempi. Il suo budget è di soli 75 milioni di euro ma nel suo libro paga figurano ben 330 persone.

Quanto ai due team che hanno chiesto e ottenuto di saltare i due GP di Austin e del Brasile, sono un po’ le “Cenerentole” della Formula 1 attuale.

La Caterham dispone di 70 milioni di euro però da lavoro a ben 350 persone.

Maglia nera è la Marussia con 60 milioni di euro di budget e 200 dipendenti.

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Lo stipendio medio di un dipendente del Team Lotus si aggira sui 50mila euro lordi all’anno.

Un team medio ha un costo, in base a una lettera inviata nello scorso aprile da Marussia, Caterham, Force India e Sauber a Jean Todt, che si aggira sui 120 milioni di dollari. Le Power Unit incidono sui bilanci per  30 milioni di dollari, e altri 20 se ne vanno per realizzare il telaio e costruire le monoposto per la stagione. Un telaio costa 1,2 milioni di euro, un fondo piatto 350mila euro, muso e ala anteriore 150mila euro, ala posteriore, DRS e volante altri 60mila euro, mentre le sospensioni richiedono 12mila euro. Sviluppo del cambio e di sistemi idraulici richiedono altri 5 milioni di euro, 4 milioni se ne vanno in gomme ed elettronica e un altro milione e mezzo va in carburante. L’uso della galleria del vento per le ricerche aerodinamiche (che come si sa sono indispensabili in Formula 1) richiede un esborso di almeno altri 18,5 milioni di euro.

Poi ci sono i piloti. Il costo medio di un driver è sui 6 milioni di euro: si va dai 22 milioni di euro per Hamilton, Alonso e Raikkonen ai 750mila euro di Ricciardo (queste stime sono di Business Book GP 2014).
I salari medi dei dipendenti viaggiano sui 50mila euro lordi all’anno a persona alla Lotus, mentre i viaggi e le strutture di pista richiedono 12 milioni, 5 se ne vanno in spedizioni, altri 2 in utenze e manutenzione di fabbrica, mentre risorse umane e servizi professionali richiedono un altro milione e mezzo di euro.
Non è tutto. Iscriversi al mondiale costa 366mila euro (500mila dollari), oltre a 5-6mila dollari per ogni punto conquistato nel campionato mondiale dell’anno precedente (6mila per il team che ha vinto, 5mila per gli altri) mentre l’hospitality unit per gli sponsor incide sui 9-10 milioni. I budget per i test sono scesi a 10 milioni, ma ad esempio realizzare una nuova galleria del vento richiede una spesa di altri 30 milioni, anche se quest’ultima voce è ammortizzabile su più anni.

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