CONFLITTO ASI-ACI STORICO, ECCO COSA C’E’ SOTTO

ROMA – Adesso comincia a delinearsi il quadro a monte della legge di stabilità e del ddl che vuole portare da venti a trenta anni l’età minima per considerare storiche le auto e le moto. A luglio di quest’anno infatti alcuni rappresentanti dell’Automobile Club d’Italia avevano parlato chiaramente in un’audizione sui tributi delle auto davanti alla Commissione Finanze della Camera.

In sostanza gli esponenti dell’Aci avrebbero fatto capire chiaramente che “è necessario stringere le norme per le iscrizioni al registro delle auto storiche perché solo 800 mila su 4 milioni lo sono, gli altri 3,2 milioni sono solo auto vecchie chi girano tutti i giorni, inquinano e andrebbero rottamate”. L’Aci in quella circostanza avrebbe proposto inoltre di erogare degli incentivi per rottamare queste auto, che per i loro proprietari sono “un vero affare”. “Le auto storiche, che devono avere almeno 20 anni – avrebbero ribadito gli esponenti dell’Automobile Club –  infatti godono di agevolazioni sul bollo e sulla Rc Auto”. Nel documento l’Aci sottolineava anche che attualmente “si calcolano tra i 3 e i 4 milioni di veicoli circolanti sprovvisti di copertura assicurativa che generano premi annui non corrisposti alle assicurazioni tra l’1,5 e i 2 miliardi di euro, equivalenti a circa 400 milioni di euro di evasione”. L’Automobile club, per fronteggiare il fenomeno, propose di affidare al Pra un controllo preventivo sulla copertura assicurativa di tutti i veicoli per i quali viene richiesta la registrazione. “Si tratterebbe di 9 milioni di veicoli l’anno tra nuovi usati che non potrebbero essere registrati senza assicurazione”. Il ddl incluso nella legge di stabilità sembra proprio la logica conseguenza di questi “consigli” – verrebbe da pensare non proprio disinteressati – fatti dagli esponenti dell’Aci alla commissione finanze della Camera.

Non è tutto. Nel contempo l’Automobile Club d’Italia e Dekra – una delle principali organizzazioni a livello mondiale specializzata nei servizi professionali di sicurezza e consulenza per i settori automotive, industriale e terziario avanzato – avevano siglato un accordo di collaborazione di cinque anni che prevede l’affidamento a Dekra, quale partner esclusivo ed ufficiale, della gestione e dello sviluppo del progetto ACI Storico.

L’accordo era stato firmato a Roma da Angelo Sticchi Damiani, Presidente di ACI e da Marco Mauri, chief country officer e AD di Dekra Italia. “Questa collaborazione – si legge in un comunicato emesso ad hoc – permetterà ad entrambe le società di proporsi congiuntamente quale punto di riferimento nel supporto normativo e tecnico a favore dei collezionisti italiani”.

Il programma prevede la promozione presso i punti Dekra presenti in tutto il territorio nazionale Italiano dei servizi ACI e, in particolare, l’iscrizione ad ACI Storico e il tesseramento ad ACI Vintage. Contemporaneamente a tale attività, ACI e Dekra valuteranno la possibilità che le delegazioni dell’Automobile Club presenti su tutto il territorio nazionale possano proporre ai propri associati e ai propri clienti i servizi di verifica-perizia tecnica per identificazione del veicolo d’epoca e stato d’uso tramite il programma Sigillo Dekra Classic; di verifica-perizia tecnica per identificare autenticità e status dei componenti e materiali dei veicoli d’epoca con emissione di apposito attestato; di verifica-perizia tecnica per identificare il valore commerciale dei veicoli d’epoca e di consulenza e supervisione nel ripristino dei veicoli d’epoca a seguito di guasto o sinistro. Sono inoltre previste verifiche non distruttive di primo e secondo livello sui componenti dei veicoli d’epoca e materiali per attestarne originalità ed eventuali modifiche o sostituzioni. “Inotre – si legge nella nota – saranno offerte convenzioni Dekra verso associati ACI o tesserati ACI Vintage per revisioni su veicoli fino a 3,5 tonnellate di peso complessivo”.

www.asifed.it/

www.aci.it/

 

 

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