AUTO STORICHE A TRENT’ANNI? UN DISASTRO PER L’ERARIO

 

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Questa tabella (fonte: Asi) non avrebbe bisogno di alcun commento. Fa capire chiaramente il danno per l’erario qualora passasse nel ddl della Legge di Stabilità la voce che porta da venti a trenta anni l’età minima per considerare storico un veicolo, auto o moto che sia.
Ecco cosa ha scritto di recente l’Asi al riguardo: “Chi può arrogarsi il diritto di discriminare il rapporto che intercorre tra un veicolo a motore e la storia di chi l’ha posseduto? Ha forse meno valore il legame con la vettura con la quale si trascorrevano le vacanze con i propri genitori rispetto a quello con una sportiva di lusso?
“A quanto si legge dalle recenti dichiarazioni di quello che dovrebbe essere l’ente preposto alla tutela dei diritti degli automobilisti (l’Aci) sembrerebbe di sì. Non può non suscitare qualche perplessità che in parallelo alle pressanti richieste di abrogazione dei commi 2 e 3 dell’art. 63 Legge 342/2000, presenti nell’ultima legge di stabilità presentata dal Governo e controfirmata dal Presidente della Repubblica proprio nella giornata di ieri, si ricordi l’esistenza di un registro storico di cui, fino ad oggi, nessuno sembrava sentire la necessità.
 
“L’aumento dei soci dell’A.S.I. – Automotoclub Storico Italiano – negli ultimi quindici anni, culminato negli oltre 220.000 di quest’anno, testimonia, da un lato, l’ottimo lavoro svolto dai club locali e dell’A.S.I. Nazionale che hanno organizzato oltre 2500 iniziative nell’ultimo anno su tutto il territorio nazionale, dall’altro la sensibilità dell’Automotoclub storico italiano verso un motorismo storico fatto di cultura, affetti, storia e passione, che non può e non deve essere appannaggio di pochi facoltosi collezionisti.
 
“Si discute tanto sul tema dei numeri dei veicoli che in questi anni l’associazione, che io rappresento, ha certificato” afferma l’Avv. Roberto Loi, presidente dell’A.S.I. “Non voglio entrare nel merito del troppo o troppo poco, mi limiterò ad una semplice considerazione: tutti i veicoli da noi certificati sono stati esaminati uno per uno da esperti incaricati dall’ASI stessa, per verificarne l’originalità di tutte le parti e le buone condizioni generali. Istituire un registro chiuso di modelli di interesse storico significherebbe aprire potenzialmente i cancelli delle agevolazioni a vetture incomplete o in condizioni precarie, moltiplicandone esponenzialmente il numero. Sarebbe infatti sufficiente possedere un determinato modello di vettura per entrare nel numero delle esentate, indipendentemente dalle condizioni. Ho già espresso le mie perplessità sulle conseguenze dell’abrogazione dei commi 2 e 3 dell’art. 63 Legge 342/2000, inserite nella legge di stabilità 2015 che non porterà nella casse dello Stato il gettito sperato. Rischia di diventare una legge che mina l’esistenza stessa di questi veicoli che verranno probabilmente demoliti, mettendo in difficoltà, se ancora ce ne fosse bisogno, una categoria di artigiani e professionisti per i quali la manutenzione dei veicoli tra i 20 e i 30 anni, costituisce un’importante fonte di guadagno”.
“In ogni caso i “catorci” certificati da Asi in 13 anni sono 501.386 e non 4/5.000.000 come asserito più volte, e di questi, quelli che ancora usufruiscono della possibile esenzione non sono più di 375.000, a fronte di un parco veicolare nazionale di circa 40.000.000 di veicoli”.
Intanto, stando ad indiscrezioni, sarebbe cambiato ancora l’articolo 44 della Legge di stabilità che abroga i commi 2 & 3 della 342/2000 che in pratica toglie le esenzioni alle over 20. Ora nel nuovo testo viene eliminato anche l’ultimo periodo del comma 1:Questo il testo del comma 1 che resta (L. 342/2000 Art 63)
Comma 1:”Sono esentati dal pagamento delle tasse automobilistiche i veicoli ed i motoveicoli, esclusi quelli adibiti ad uso professionale, a decorrere dall’anno in cui si compie il trentesimo anno dalla loro costruzione. Salvo prova contraria, i veicoli di cui al primo periodo si considerano costruiti nell’anno di prima immatricolazione in Italia o in altro Stato”.

Di seguito il periodo che verrebbe abrogato:

“A tal fine viene predisposto, per gli autoveicoli dall’Automobilclub Storico Italiano (Asi), per i motoveicoli anche dalla Federazione Motociclistica Italiana (FMI), un apposito elenco indicante i periodi di produzione dei veicoli”.

Dunque, al di là degli esiti, si scoprono le carte: se non è questa guerra dichiarata all’Asi…

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