PARCO AUTO OBSOLETO? NON E’ VERO

C’è chi ama dipingere il parco auto italiano come particolarmente obsoleto. Ma analizzando a fondo le cifre si scopre che non è così, a dispetto delle tante Cassandre che lo vanno proclamando a più riprese da tempo. L’Acea, l’associazione europea dei costruttori di automobili, ha dichiarato poco tempo fa che il parco circolante italiano è fra i più “giovani” del Vecchio Continente, secondo alla sola Germania. Notizia, guarda caso, ignorata dai media italiani…

La realtà è che dietro questa rappresentazione del parco circolante della Penisola si cela l’eterna necessità per tutti (Aci, governo, assicurazioni, erario) di ramazzare denaro. Perché sostituendo l’auto vecchia con una nuova si paga di più di bollo e di assicurazione. E si fa un favore ai “gabellieri” di turno. Con l’Asi nello scomodo ruolo di difensore delle auto storiche assediato da più parti…

Ma a monte di questa situazione, che è sotto gli occhi di tutti, c’è il grave problema del limitato potere d’acquisto del potenziale cliente italiano. Era una pia illusione pensare che il mercato italiano potesse andare avanti all’infinito acquistando 2 milioni di auto nuove all’anno, come accadeva ai tempi delle vacche grasse.

L’italiano poi si scopre una mentalità ecologica solo se supportata dagli incentivi all’acquisto: altrimenti le auto elettriche e quelle ad idrogeno, grande pensata del governo Monti (e il discorso vale anche per gli autobus) restano invendute, vincolate come sono al loro utilizzo per la penuria di luoghi dove ricaricarle. Ma ecco una tabella illuminante al riguardo della percentuale di auto più inquinanti sul circolante suddivisa Regione per Regione.

Percentuale di Euro 0, 1 e 2 sul parco circolante italiano

REGIONE TOTALE EURO 0, 1 E 2 % SUL TOTALE
CAMPANIA 3.338.627 1.537.917 46,1
CALABRIA 1.209.868 532.206 44,0
BASILICATA 355.724 153.704 43,2
SICILIA 3.136.199 1.352.626 43,1
MOLISE 202.3\4 82.884 41,0
PUGLIA 2.247.556 905.282 40,3
ABRUZZO 846.302 285.078 33,7
SARDEGNA 1.004.023 337.007 33,6
UMBRIA 611.673 202.178 33,1
MARCHE 993.104 314.214 31,6
LAZIO 3.737.496 1.137.226 30,4
FRIULI V.G. 767.678 222.943 29,0
VENETO 2.966.845 804.377 27,1
LIGURIA 831.587 222.151 26,7
PIEMONTE 2.823.747 730.921 25,9
EMILIA ROMAGNA 2.739.660 704.812 25,7
LOMBARDIA 5.861.206 1.379.868 23,5
TOSCANA 2.366.986 547.599 23,1
TRENTINO A. A. 746.719 133.918 17,9
VALLE D’AOSTA 135.173 22.724 16,8
TOTALE ITALIA 36.922.757 11.609.635 31,4

(Fonte: elaborazione dell’Osservatorio Autopromotec su dati Aci)

Dalla tabella si intuisce anche quali sono le Regioni dove, anche per carenza di liquidità, viene rimandata la demolizione della vecchia auto per sostituirla con una più recente. Le auto ventennali al momento sono 85mila circa, cifra che corrisponde più o meno al 2 per cento di un parco circolante che si aggira sui 37 milioni di veicoli. Mediamente, l’auto acquistata nuova si sostituisce dopo 5-6 anni mentre quella molto vecchia si rottama dopo vent’anni. A meno che non si voglia preservarla come storica, se non ci fossero le forche caudine della legge di stabilità.

In base a una tabella Aci resa nota di recente e che abbiamo pubblicato in un altro post, nei primi dieci mesi del 2014 le auto Euro 0 rottamate sono state soltanto il 2,6% del totale e le Euro 1 il 7,1%, mentre la stragrande maggioranza (38,1%) è costituita dalle Euro 2. Seguono le Euro 3 (23,6%) e le Euro 4/5/6 (21,9%). Chiude un totale “non identificato” con il 6,6%.

Tutto questo avviene mentre il Ministero delle Finanze sta pensando di legare la futura tassa di proprietà alle emissioni di CO2, come dire che chi inquina di più dovrà pagare di più. Peccato che i dati di riferimento siano quelli di omologazione e non quelli di reale utilizzo dell’auto da parte dei proprietari…

Senza contare la proposta del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Lupi (ne parliamo in un altro post) che vuole rendere off limits la circolazione delle auto Euro 0 su tutto il territorio nazionale e in via definitiva dal 1° gennaio 2019. E tutte le auto prodotte e immatricolate fino al 31 dicembre 1992 sono Euro 0…

Insomma, un vero caos. Che rischia di creare vere e proprie moltitudini di automobilisti scontenti: quelli che hanno acquistato in passato un’auto che credevano ecologica e che dopo due anni era superata da nuove normative e chi ha preservato per passione la sua auto storica e che ora si trova di fronte al dilemma se rottamarla, venderla o tenerla.

Noi di Contagiriblog stiamo seguendo la situazione da vicino e vi terremo informati.

www.aci.it/

www.asifed.it/

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