LEGGE DI STABILITA’: NOVITA’ SULLE AUTO STORICHE?

Roma – Tanto tuonò che piovve. La Legge di stabilità è stata da poco approvata talmente in fretta e furia che a quanto pare alcuni commi non sono stati neppure esaminati da Camera e Senato con la dovuta attenzione. Stando a fonti attendibili, con cui è in contatto lo staff di Contagiriblog, numerosi senatori e onorevoli, resisi conto del “pasticciaccio brutto” legato all’età delle auto storiche, e che è stato oggetto di proteste e polemiche da tutta Italia, stanno lavorando a una revisione di alcuni commi della Legge stessa, con particolare riferimento a quelli relativi all’età delle auto storiche.

Soprattutto è apparsa palese nei giorni scorsi l’incongruenza fra Regione e Regione, per cui il proprietario di un’auto storica “under 30” che vive a Piacenza (Emilia Romagna) deve pagare il bollo pieno mentre chi vive a Lodi (Lombardia) a pochi chilometri di distanza può usufruire delle vecchie agevolazioni che in quella Regione sono rimaste in vigore.

Da qui l’esigenza di correre ai ripari nel più breve tempo possibile, anche per evitare che si scateni una tempesta di “cartelle pazze” per bolli pagati in modo errato. Oltretutto se prima la legge “era uguale per tutti” oggi non è più così, e le difformità da Regione a Regione rischiano di andare in contrasto con la stessa Costituzione della Repubblica Italiana (articolo 3: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali).

A quanto pare avrebbe suscitato notevoli consensi l’impostazione data alla normativa dalla Regione Lombardia, in base alla quale deve essere certificata la storicità dell’auto e deve trattarsi almeno della seconda auto di proprietà e non della prima, che si usa tutti i giorni, per cui il suo utilizzo è limitato a particolari circostanze e occasioni.

 

 

 

 

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