IL 16 DICEMBRE 1982 SCOMPARIVA COLIN CHAPMAN

gabrieleGabriele Mutti

Il 16 dicembre 1982 al mattino presto un medico veniva chiamato a casa Chapman a Wymondhan nel Regno Unito: doveva certificare la morte di Anthony Colin Bruce Chapman, un genio che aveva dato vita alla Lotus e a rivoluzionarie auto stradali e da corsa, con particolare riferimento alla Formula 1.

Colin muore ufficialmente di arresto cardiaco a soli 54 anni. Pochi giorni prima aveva superato senza problemi una visita medica per conto dei Lloyd’s di Londra per l’assicurazione sulla vita e per il rinnovo della licenza di pilota. Dopo la sua morte Emerson Fittipaldi e Mario Andretti (due piloti che avevano vinto il mondiale con la Lotus) chiesero di poter partecipare alle esequie ma fu loro risposto che il corpo era già stato tumulato.

La verità sulla fine di Colin Chapman non si saprà mai: c’è chi dice che sia scappato in Brasile e, dopo essersi sottoposto ad una plastica facciale, sia addirittura riuscito a partecipare come spettatore a qualche GP prima di scomparire davvero all’inizio del ventunesimo secolo; girano voci su un versamento da 18 milioni di dollari su un conto bancario panamense effettuato poco prima della morte. Quello che è certo è che in un eventuale processo legato alle vicende della DeLorean avrebbe ricevuto una condanna non inferiore a dieci anni. Chapman aveva tenuto rapporti con il governo inglese e con  John DeLorean per avere cospicui finanziamenti per la produzione di una vettura sportiva estrema, la DeLorean DMC-12, disegnata da Giugiaro e con le porte ad apertura ad ala di gabbiano. La produzione ebbe luogo in Irlanda dal 1981 al 1983 e vennero realizzati circa 9200 esemplari. L’auto divenne celebre in tutto il mondo per la sua partecipazione nella trilogia cinematografica “Ritorno al futuro”: era la base per la macchina del tempo ideata dal dottor Emmett “Doc” Brown. Nonostante questo l’azienda finì in bancarotta e DeLorean (insieme a Chapman) fu coinvolto in un’inchiesta legata da una parte all’utilizzo dei fondi governativi e dall’altra al riciclaggio di denaro sporco.

Ma torniamo a Colin Chapman. Nato a Richmond il 19 gennaio 1928 e laureatosi nel 1948, servì brevemente nella RAF, ma ritornò presto alla vita civile diventando pilota della Vanwall, ma è certamente più noto come fondatore della Lotus e del Team Lotus da corsa. Come scrive giustamente Paolo Ferrini nel suo libro “Leggera come una Lotus” Chapman era solito dire che i cavalli servono per andare forte in rettilineo, ma se l’auto è leggera va forte dappertutto.

Inventore geniale per quanto riguardava le competizioni, sotto la sua supervisione han preso forma alcuni stilemi tipici della Formula 1 in termini di sospensioni, telai senza tubi, alettoni, effetto suolo e minigonne (bandelle in materiale plastico che strisciando a terra garantivano depressione sotto la vettura e quindi elevatissimi valori di deportanza). Ancor oggi, il motore in posizione centrale-posteriore portante sviluppato da Chapman nella Lotus 49 caratterizza tecnicamente la Formula 1. Altre monoposto ideate da Chapman che fecero epoca furono la 25, la 33 e la 72.

Nonostante tanto genio alcuni famosi piloti trovarono la morte sulle sue monoposto: Jim Clark morì nel 1968 su una Lotus Formula 2 durante una gara ad Hockenheim, Jochen Rindt nel 1970 si uccise a Monza con la 72 durante le prove del GP d’Italia (poi diverrà campione del mondo alla memoria) e nel 1978 sempre a Monza Ronnie Peterson con una Lotus 78 morì in seguito alle fratture riportate in un incidente multiplo verificatosi al via del GP d’Italia.

Chapman è stato anche un innovatore nel business delle sponsorizzazioni, non più solo provenienti da marchi relativi a prodotti automobilistici, ma presentando per prima la Lotus 49 con i colori del marchio Gold Leaf (sigarette) della John Player invece che nella tradizionale livrea verde delle vetture inglesi.

Nell’immagine accanto al titolo nella home page Chapman a destra è accanto a Jochen Rindt e stanno discutendo sulle modifiche da apportare alla Lotus 72 su cui poi troverà la morte il forte pilota austriaco.

https://it.wikipedia.org/wiki/Colin_Chapman

 

 

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