BENI DI LUSSO E DUE SUPERCAR SEQUESTRATI A UN IMPRENDITORE

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Tra le auto sequestrate c’è anche una Porsche.

Beni per 165 milioni di euro, fra i quali 92 immobili, un hotel, sedi aziendali, una villa con piscina, una Ferrari e una Porsche, sono stati sequestrati dai Carabinieri di Napoli su disposizione della Dda. I beni – per gli investigatori – sono riconducibili a un imprenditore campano indagato per estorsione e trasferimento fraudolento di beni in concorso con altre nove persone. Le società erano intestate a prestanomi e – per l’accusa – avevano rapporti economici con personaggi al vertice di clan di camorra.

I Carabinieri hanno eseguito un decreto di sequestro emesso dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Napoli e convalidato dal gip del Tribunale del capoluogo campano. Oltre a immobili, aziende e auto, sono stati sequestrati rapporti finanziari e bancari e società.

Nelle indagini – si è saputo dai Carabinieri – il Nucleo investigativo di Castello di Cisterna ha ricostruito il tenore di vita sproporzionato dell’imprenditore e i rapporti che hanno consentito di ricondurre a lui le società sequestrate, risultate intestate a prestanomi e in rapporti economici con personaggi al vertice di sodalizi camorristici attivi in provincia di Napoli.

Questo sequestro segue di pochi giorni quelli effettuati dalla Guardia di Fianza a Treviso e dintorni, dove come abbiamo riferito in un altro post, sono state sequestrate a due imprenditori che figuravano come nullatenenti varie supercar prodotte da Ferrari, Lamborghini e Bugatti, prive delle targhe in seguito all’avvio della procedura per esportarle ma di fatto rimaste sempre in Italia e dislocate in vari box e garage a Padova, nella provincia di Treviso e dintorni.

I due imprenditori, a cui carico pende anche l’accusa di evasione fiscale, sono stati arrestati tempo fa e dalle indagini svolte dalla Guardia di Finanza è emerso che titolare de iure dell’impresa era un’ottuagenaria che svolgeva il classico ruolo di prestanome.

Ora tutte le supercar sequestrate, il cui valore supera abbondantemente il 3 milioni di euro, con ogni probabilità verranno poste in vendita all’asta per recuperare almeno in parte le somme sottratte al fisco.

www.carabinieri.it/

www.gdf.it/

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