ANNULLATO IL GP DI FRANCIA 2020

E’ stato annullato il Gran Premio di Francia di Formula 1 in programma il 28 giugno sul circuito ‘Paul Ricard’ di Le Castellet, nel sud del Paese. La decisione è stata annunciata dagli organizzatori questa mattina: “Tenuto conto dell’evoluzione della situazione legata alla propagazione del virus – ha fatto sapere Eric Bouillier, direttore generale della corsa in un comunicato – il gp di Francia prende atto delle decisioni annunciate dallo stato che rendono impossibile la conferma del nostro evento”. “Gli sguardi del Gran Premio di Francia a le Castellet – conclude il comunicato – sono già rivolti verso l’estate 2021”.

ALCUNE PISTE OSPITERANNO DUE GARE?

Nel calendario della F1 seguirebbero l’Austria a Zeltweg il 5 luglio, la Gran Bretagna il 19 luglio a Silverstone e l’Ungheria a Budapest il 2 agosto. Ma già si parla di un progetto ambizioso: sul tracciato del Red Bull Ring potrebbero infatti essere disputate due gare, così come successivamente in una Silverstone a porte chiuse. Si parla di una suddivisione del Mondiale in 4 fasce: ad ogni periodo della stagione corrisponde la zona in cui si dovrebbe correre. L’obiettivo è di un calendario con almeno 15 gran premi.

SILVERSONE A PORTE CHIUSE?

Fra cancellazioni e posticipi, si tratta del decimo GP del 2020 investito dall’emergenza Covid. Da Silverstone però arriva un primo spiraglio di ritorno alla normalità. Vero, gli organizzatori dicono che si correrà rigorosamente a porte chiuse, cosa che per gli inglesi equivale a rinunciare all’amato tè delle cinque. Ma è una limitazione che preannuncia un grande piano di ripartenza del Mondiale. Manca ancora la firma in calce di Chase Carey, ma Formula 1 nel frattempo ha diffuso la sua road map, un progetto ambizioso che rivoluziona, razionalizzandolo, tutto il calendario. Che dopo anni di avanti e indietro, stavolta si snoderebbe per aree geografiche, con partenza a mille, in classico stile F1, il 5 luglio nel cuore dell’Europa, in Austria, dove si disputerebbero due GP consecutivi, seguiti altri due a Silvertone e dalla tappa in Ungheria, per poi affrontare un agosto dedicato alle gare europee da recuperare e il classico GP d’Italia a inizio settembre a Monza.

In piena stagione estiva rimane la questione di Zandvoort, dove si potrebbe correre il 26 luglio, salvaguardando lo stop di tre settimane in agosto. E logisticamente sarebbe piuttosto semplice far trasferire i team dall’Inghilterra all’Olanda e da qui all’Ungheria. A meno che non si corra in Olanda il 9 o 16 agosto, anche se diventa difficile trovare alberghi liberi in piena stagione balneare. Poi si proseguirebbe con il Belgio a Spa il 30 agosto, l’Italia a Monza il 6 settembre, Singapore il 20 settembre e la Russia a Sochi il 27 settembre.

CINA, VIETNAM E BAHREIN

A questo punto bisognerebbe trovare date libere per Vietnam, Cina e Bahrein. Decisamente improbabile imporre spostamenti continentali tra Sochi e Suzuka o tra Suzuka e Austin. Più logico spostare tutto più avanti, per cui l’11 ottobre si correrebbe in Giappone a Suzuka, il 25 ottobre negli Stati Uniti (Austin) e il 1° novembre in Messico. A questo punto sarebbe inevitabile spostare il GP del Brasile a San Paolo, anticipandolo al 7 novembre invece del 15, con una sequenza settimanale fra Austin, il Messico e San Paolo, tutte trasferte relativamente vicine fra loro.

QUATTRO GARE A FINE ANNO?

Conseguentemente si potrebbe correre in Cina il 22 novembre, il 29 in Vietnam, il 6 dicembre in Bahrain a Sakhir e chiudere la stagione il 13 dicembre sulla pista di Yas Marina ad Abu Dhabi. Sulla carta sembra facile, ma su tutto c’è sempre la grande incognita legata al Coronavirus, che rischia di far saltare tuttoin modo ancor più drammatico e definitivo.

 

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