ABARTH 500E: QUASI UN SACRILEGIO…

Questa volta le regole di ingaggio erano chiare, scrivere di auto senza troppi peli sulla lingua utilizzando come unico faro la nostra memoria storica, unita ad un sano cinico punto di vista, se vuoi anche un pò “fuori dal coro”, un seguito di gran bei propositi per scrivere a modo nostro, come mettere un timbro quasi un marchio di fabbrica.
E poi?… e poi la redazione (vale a dire quel piccolo diavoletto di Gabriele Mutti, giornalista professionista responsabile dei contenuti di questo sito, oltre che un caro amico da sempre) che cosa mi propone?
La nuova Abarth 500e, dove la e sta per elettrica: dapprima ho fatto finta di non sentire, la seconda volta ho detto che ero in zona d’ombra e che il cellulare prendeva male… alla terza volta gli ho chiesto se avesse dei rancori nei miei confronti.
Abarth è un brand italiano che fino al midollo è sinonimo di elaborazioni, potenza e soprattutto RUMORE, ebbene si, quel sano rumore che per gli appassionati si trasforma in una sublime suono, in taluni addirittura in una sinfonia.
Ed ora invece? Ora la musica è finita. Da addetto ai lavori come tutti mi sono chiesto perché? Perché il simbolo dello scorpione pronto a pungere sulle strade e farsi riconoscere a km di distanza col solo sound, ora si trasforma in un razzo silenzioso?
Solo pochi anni fa un iconico “Brand” made in USA che fa del sound e delle “Good Vibrations” la sua bandiera, all’anagrafe Harley-Davidson, tirò fuori una moto totalmente elettrica inserendola nei propri listini insieme al resto della gamma Harley.
Adesso non so se nella Factory di Milwaukee in quei giorni avessero fatto abuso di Whisky in dosi eccessive
Fatto sta che ne vendettero praticamente una per Dealer/concessionario, dopo di che (credo) passato l’effetto della sbornia, furono costretti a toglierla dal listino per creare ex novo un brand dedicato al solo prodotto elettrico.
Perché vi chiederete? Perché il cliente che voleva un’icona su due ruote che facesse Brum Brum, e quindi come tale non particolarmente interessato a performance assolute, non voleva vedere neanche in cartolina un’Harley che non emettesse quelli che erano i due fondamenti del Brand, ossia Suoni e Vibrazioni.
Era quasi come avere una moto senz’anima, un cane che non morde e non abbaia, uno squalo senza denti, un concerto dal vivo in playback… l’elenco potrebbe durare ore ma preferisco fermarmi qui. Tanto avete chiaro il concetto…
Allora quale strategia, quale visione, che senso hanno tutto ciò?
Leggendo i commenti sui social, trovi lo sconforto, lo scandalo unito al sacrilegio che si sta per compiere, e proprio da lì siamo voluti partire, per cui belli carichi e animati da sana follia abbiamo raccolto la sfida e tentato l’impossibile, trovare un senso a qualcosa che un senso non c’è l’ha (Vasco insegna).
Per snocciolare qualche dato tecnico (prassi personalmente odiosa) ci limitiamo ad illuminare (si fa per dire) chi ha la bontà di leggerci. Potenza circa 160 cavalli, autonomia circa 265 km per un costo su strada di circa 44mila euro per la versione Turismo, cioè come direbbe il fu Carlo Abarth 95 milioni delle vecchie lire.
Il tutto condito con un’estetica più anabolizzata rispetto alla 500 termica e tra l’altro molto riuscita senza snaturarne l’origine, dove già a primo impatto dichiara la sua natura di piccola ”Nasty Car“ fatta di paraurti più pronunciati, bellissimi gruppi ottici, cerchi e gomme enormi e Decals nella migliore tradizione sportiva e per non far storcer il naso ai fedelissimi del marchio cosa si sono inventati questi diavoletti di Fiat? Hanno campionato il rumore tipico del motore Abarth associato al numero di giri: per i meno svegli, ciò vuol dire che la creatura in questione fa ancora brum brum, ma il ruggito esce da degli altoparlanti celati qua e là nella carrozzeria.
Ed è qui che a quelli come noi cascano le braccia: ci vedete a scrivere con il naso? Però attenzione: in tutto ciò c’è un però. Quando ero ragazzo giravano dei signori un po’ maturi con l’età, magari anche un po’ sovrappeso che guidavano auto con il cambio automatico, e al tempo io come tutti consideravamo loro come dei sottosviluppati, quelli che non sapevano guidare per capirci. E quasi come se fosse una legge del contrappasso storico ora io a distanza di anni guido solo auto con questo tipo di cambio, che negli anni ha fatto passi da gigante, entrando addirittura nella produzione di serie di molte microcar.
Questo è quello che succederà con le vetture elettriche: e quello che ora viene visto come attentato alla costituzione tra un po’ forse diventerà normale amministrazione! Chi può dirlo?
Pensate a performance e stili di guida personalizzabili a piacimento, o alla guida autonoma, e quindi poter sussurrare ad Alexa, assistente vocale che oggi va per la maggiore: “portami al bar e poi in centro” , mentre col vostro smartphone vi organizzate la giornata, in totale assenza di manutenzione, con zero emissioni, solo e totalmente cullati dell’elettronica. Come dicevano Cochi e Renato tanti anni fa: una bella gita…
Se tutto ciò vi stimola e vi è congeniale, se nella vostra cameretta avete i poster di Elon Musk e sognate la Tesla, se nel vostro Mantra risiede il seme dell’Ai (intelligenza artificiale) magari questo futuro che è già presente fa per voi.
Ed ora Signore e Signori, è arrivato il momento del verdetto sulla nuova Abarth 500 elettrica. Per me scatta l’autocensura: il cerino è in mano a voi… Al pari di uno Chef stellato vi ho fornito gli ingredienti per creare un piatto da consumare: sarà un pò come continuare ad essere onnivori o entrare nel mondo dei vegani… In ogni caso state tranquilli: non si commettono atti impuri, alla meglio perderete qualche chilo. Ricordatevi solo che questo è il caso in cui cambiando l’ordine dei fattori il prodotto cambia. E come…

Cristiano Soro

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