GLI SVIZZERI E L’AUTO: TUTTO UN ALTRO MONDO

Qualcuno sarà sicuramente stato qualche volta in Svizzera e avrà notato che le auto parcheggiate davanti alle concessionarie SONO SENZA TARGA. Perché gli svizzeri quando cambiano l’auto SI TENGONO LA LORO TARGA E LA SPOSTANO DA UN’AUTO ALL’ALTRA.

C’è un dispositivo regolarmente omologato che agevola montaggio e smontaggio della targa (da noi è semplicemente impensabile…).  Non è tutto: se possiedi più di un’auto paghi l’assicurazione SOLO DELL’AUTO DI MAGGIOR CILINDRATA, perché per la legge elvetica NON PUOI GUIDARE PIU’ DI UN’AUTO PER VOLTA.

A meno che in famiglia più d’uno abbia la patente, allora si hanno più assicurazioni ma sempre AD PERSONAM.

Molti sapranno che il pedaggio sulle autostrade SI PAGA UNA VOLTA ALL’ANNO e basta.

Non è tutto. Ecco che quello che ha postato oggi la televisione della Svizzera italiana su di un tema particolarmente d’attualità.

Il titolo è: CARI SVIZZERI, INVADETECI: NON CE LA FACCIAMO PIU’

L’avventura di tvsvizzera.it è partita, in sordina, con una versione beta, all’inizio di febbraio, ma è solo da un mese che siamo (quasi) a pieno regime. Presto, sicuramente, per stilare bilanci o lanciarsi in  acute analisi sociologiche.

Però, i nostri account social iniziano ad avere numeri rilevanti (quasi 14’000 followers su Twitter e 40’000 fans su Facebook) e si iniziano a leggere messaggi e tendenze significativi.

Tra questi, la frase nel titolo è quella che colpisce di più ed è assolutamente frequente. Un ritornello che ci capita di leggere almeno 1-2 volte al giorno in questo o quel commento, a questo o quel post.

E colpisce, colpisce duro. Specie se chi legge è figlio di emigrati italiani ed ha mantenuto un rapporto saldo col suo paese di origine. Colpisce, anche, perché qualcuno ci aveva già pensato.

L’impressione è che gli italiani, e specialmente gli italiani del nord, non ne possano veramente più. E non è una questione politica, qui non c’entra il leghismo o il cinquestellismo. Quando leggi “cacciate i nostri politici e dateci le vostre leggi” non è più una questione politica. È una specie di resa senza condizioni; è il sintomo di una rassegnazione che deve preoccupare più della crisi, del pil, dell’emergenza profughi e della povertà.

Quando leggi un frontaliere che dice “aumentateci pure le imposte, in Svizzera le tasse io le pago volentieri” fa pensare, perché manco noi svizzeri le paghiamo volentieri, le tasse, ovviamente.

Chiaramente sono frasi provocatorie, e altrettanto chiaramente stiamo generalizzando. In una riflessione che prende spunto da alcuni fra 200 commenti giornalieri sull’arco di mesi, tocca generalizzare per forza. Riceviamo anche commenti duri: “tacete voi che riciclate i soldi dei criminali” o “la Svizzera, il paese che pensa solo a chiudersi in se stessa”, ma paradossalmente fanno quasi meno male.

Premesso che tvsvizzera.it è un portale del servizio pubblico radiotelevisivo e non rappresenta né lo stato né tantomeno le banche e le multinazionali svizzere, l’impressione, la prima impressione di questi mesi, è che molti italiani vedano la Svizzera come un esempio di ciò che potrebbe essere, come uno stato ben governato e in cui si vive bene. Il che, tutto sommato è vero, ma è anche un po’ mitizzante.

Nel villaggio globale, volenti o nolenti, tutti quanti dipenderemo sempre più gli uni dagli altri. A maggior ragione se vicini di casa, come Svizzera ed Italia. Ed allora temi – sui quali torneremo in futuro – come la registrazione e l’accoglienza dei rifugiati, gli accordi fiscali, le vie di transito, l’ambiente, il frontalierato (e via dicendo) dovranno per forza di cose essere discussi ed affrontati insieme. E se a farlo – grazie alla meravigliosa opportunità offerta dal web – non saranno solo i governi o i funzionari governativi, ma anche i singoli cittadini, potrà essere solo un arricchimento per tutti.

Noi proveremo a offrire uno spazio in questo senso e a raccogliere gli spunti più interessanti. Spiegando come stanno le cose in Svizzera e le differenze tra i due paesi, ma senza pretendere di dare lezioni. E sicuramente senza alcuna velleità di invasione territoriale.

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