FORMULA 1, UN CALENDARIO COMPLICATISSIMO

Niente vacanze estive per la Formula 1? Questa allo stato attuale delle cose è l’ipotesi più probabile, con un calendario sconvolto dal Coronavirus. Dopo i rinvii di Cina, Bahrain e Vietnam, quel che appare certo è che le settimane di sosta ad agosto non potranno più essere tre. Lo ha detto lo stesso Ross Brawn, direttore tecnico della Formula 1, in un’intervista a Sky inglese: “Penso che sfruttando il break di agosto potremmo trovare anche più di un fine settimana in cui fare una gara. E credo che alla fine riusciremo a riformulare un buon calendario”. Magari ricorrendo alla soluzione rivoluzionaria e mai vista fino ad ora, con alcuni weekend di gara consecutivi e un programma che prevede le prove solo al sabato prima della gara. “Si può ragionare – ha detto Brawn – su fine settimana con due soli giorni in pista. In questa stagione ai team sarà richiesta flessibilità”. Con l’obiettivo, non dichiarato, di fare 18 gare. Anche se né Brawn né nessun altro azzarda numeri. E nonostante le difficoltà che, come vedremo, non sono poche.

DUBBI SU MONTECARLO

Diciotto gare significa tre in meno rispetto al calendario iniziale di 21. Sicuramente salta l’Australia, che non sarà recuperata. A parte le difficoltà logistiche legate ai viaggi dall’Europa fino al continente australiano, quello di Albert Park è – anche se si trova in un parco – comunque un circuito cittadino. Salta quasi sicuramente anche la Spagna a  Montmelò, in scadenza di contratto e che ha anche altri problemi oltre a quelli relativi alla situazione sanitaria internazionale. E poi c’è il grande punto interrogativo legato a Montecarlo. La FOA ha già anticipato che “Si comincia a fine maggio”. Ma dove? L’intento di salvare lo storico GP del Principato è un dato di fatto. Far partire da Monaco il mondiale sarebbe affascinante e significherebbe un tuffo nel passato di 40-50 anni, quando dopo l’antipasto di gennaio in Sud Africa (dove si correva in pratica con le monoposto dell’anno precedente) la “vera” stagione della Formula 1 iridata iniziava proprio nelle stradine del Principato. Ma non è semplice, perché l’incertezza è purtroppo destinata a durare ancora a lungo. E spostarlo in estate è difficilissimo: chiudere le strade di Montecarlo per una settimana abbondante durante la stagione estiva non è immaginabile. E, blasone a parte, va detto che Montecarlo è il solo GP che non paga, l’unico in cui la Formula 1 “non monetizza”: anche per questo è sacrificabile.

SI PARTE DA BAKU?

Si potrebbe partire quindi da Baku, in Azerbaigian, il 7 giugno. Per un paio di mesi il campionato potrebbe proseguire come da programma, con il Canada a Montreal il 14 giugno, la Francia a Le Castellet il 28 giugno, l’Austria a Zeltweg il 5 luglio, la Gran Bretagna il 19 luglio a Silverstone e l’Ungheria a Budapest il 2 agosto, con due sole corse (Francia e Austria) in rapida successione e non troppo distanti fra loro.

IL NODO DI ZANDVOORT

In piena stagione estiva rimane la questione di Zandvoort, dove si potrebbe correre il 26 luglio, salvaguardando lo stop di tre settimane in agosto. E logisticamente sarebbe piuttosto semplice far trasferire i team dall’Inghilterra all’Olanda e da qui all’Ungheria. A meno che non si corra in Olanda il 9 o 16 agosto, anche se diventa difficile trovare alberghi liberi in piena stagione balneare. Poi si proseguirebbe con il Belgio a Spa il 30 agosto, l’Italia a Monza il 6 settembre, Singapore il 20 settembre e la Russia a Sochi il 27 settembre.

CINA, VIETNAM E BAHREIN

A questo punto bisognerebbe trovare date libere per Vietnam, Cina e Bahrein. Decisamente improbabile imporre spostamenti continentali tra Sochi e Suzuka o tra Suzuka e Austin. Più logico spostare tutto più avanti, per cui l’11 ottobre si correrebbe in Giappone a Suzuka, il 25 ottobre negli Stati Uniti (Austin) e il 1° novembre in Messico. A questo punto sarebbe inevitabile spostare il GP del Brasile a San Paolo, anticipandolo al 7 novembre invece del 15, con una sequenza settimanale fra Austin, il Messico e San Paolo, tutte trasferte relativamente vicine fra loro.

QUATTRO GARE A FINE ANNO?

Conseguentemente si potrebbe correre in Cina il 22 novembre, il 29 in Vietnam, il 6 dicembre in Bahrain a Sakhir e chiudere la stagione il 13 dicembre sulla pista di Yas Marina ad Abu Dhabi. Sulla carta sembra facile, ma bisogna fare i conti con i team che saranno impegnati nella progettazione delle monoposto 2021, quando entreranno in vigore i nuovi regolamenti, senza contare la grande incognita legata al Coronavirus. Se sarà sconfitto nel giro di qualche settimana il Circus della Formula 1 potrà iniziare le sue esibizioni. Altrimenti tutto rischierà di saltare in modo ancor più drammatico e definitivo.

LE POWER UNIT

In mezzo a tanti dubbi e angosce, c’è anche un fatto positivo. Non essendo state disputate in Australia neanche le prove libere, i team non avranno vincoli per quanto riguarda l’utilizzo delle power unit fino all’avvio della stagione. Una piccola consolazione, indubbiamente, ma che in ogni caso riveste la sua importanza in un momento delicato come questo.

G. M.

Add a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.