FORMULA 1, SALTA ANCHE IL CANADA

Prosegue lo stop della Formula 1 per il Coronavirus. E’ stato rinviato anche il GP del Canada, in programma dal 12 al 14 giugno (nella foto la partenza del 2919). Questo il commento di Chase Carey, CEO della F1: “Abbiamo lavorato a stretto contatto con i nostri amici del Gp del Canada nelle ultime settimane, li abbiamo supportati nel prendere questa decisione, cheè necessaria per garantire la sicurezza dei tifosi e di tutta la F1. Non vediamo l’ora di ritornare nella meravigliosa città di Montreal e anche se dovremo aspettare ancora un po’, realizzeremo un grande spettacolo quando saremo lì, più avanti nel corso dell’anno . Ma trovare una nuova data non è semplice. Per via di un autunno contraddistinto da basse temperature, per non parlare dell’inverno, a Montreal si potrebbe correre entro settembre per evitare delle brutte sorprese dal punto di vista climatico, però è evidente che con il continuo spostamento in avanti del calendario iridato nel secondo semestre dell’anno rischiano di esserci troppe domeniche “piene” senza contare le problematiche legate a una trasferta in America per i vari team europei della F1.

COSA DICE IL COMUNICATO

Queste invece le dichiarazioni ufficiali nel comunicato: “Questo rinvio non è stata una decisione facile da prendere, nell’ ultimo mese siamo stati in costante comunicazione con la F1 e con i rappresentanti della città di Montreal, governi provinciali, federali ed il Turismo. Abbiamo ascoltato le direttive emesse dai funzionari della sanità pubblica che stanno seguendo le linee guida dettate dalle autorità per il Covid-19. I nostri pensieri e i nostri più sinceri ringraziamenti vanno agli uomini e alle donne che lavorano instancabilmente per mantenerci sani, al sicuro e nutriti durante questi periodi incerti.”

SI PARTIRA’ IN FRANCIA?

A questo punto la prima tappa in calendario diventerebbe il Gp di Francia, previsto nel fine settimana dal 26 al 28 giugno, ma anche in questo caso è molto difficile fare previsioni, anche se le sensazioni non sono ottimistiche. Si deciderà a breve sulla corsa del Paul Ricard, e quasi sicuramente sarà una decisione uguale a quella che prenderà l’organizzazione del Tour de France di ciclismo, che dovrebbe iniziare il 27 giugno. Seguirebbero l’Austria a Zeltweg il 5 luglio, la Gran Bretagna il 19 luglio a Silverstone e l’Ungheria a Budapest il 2 agosto.

IL NODO DI ZANDVOORT

In piena stagione estiva rimane la questione di Zandvoort, dove si potrebbe correre il 26 luglio, salvaguardando lo stop di tre settimane in agosto. E logisticamente sarebbe piuttosto semplice far trasferire i team dall’Inghilterra all’Olanda e da qui all’Ungheria. A meno che non si corra in Olanda il 9 o 16 agosto, anche se diventa difficile trovare alberghi liberi in piena stagione balneare. Poi si proseguirebbe con il Belgio a Spa il 30 agosto, l’Italia a Monza il 6 settembre, Singapore il 20 settembre e la Russia a Sochi il 27 settembre.

CINA, VIETNAM E BAHREIN

A questo punto bisognerebbe trovare date libere per Vietnam, Cina e Bahrein. Decisamente improbabile imporre spostamenti continentali tra Sochi e Suzuka o tra Suzuka e Austin. Più logico spostare tutto più avanti, per cui l’11 ottobre si correrebbe in Giappone a Suzuka, il 25 ottobre negli Stati Uniti (Austin) e il 1° novembre in Messico. A questo punto sarebbe inevitabile spostare il GP del Brasile a San Paolo, anticipandolo al 7 novembre invece del 15, con una sequenza settimanale fra Austin, il Messico e San Paolo, tutte trasferte relativamente vicine fra loro.

QUATTRO GARE A FINE ANNO?

Conseguentemente si potrebbe correre in Cina il 22 novembre, il 29 in Vietnam, il 6 dicembre in Bahrain a Sakhir e chiudere la stagione il 13 dicembre sulla pista di Yas Marina ad Abu Dhabi. Sulla carta sembra facile, ma su tutto c’è sempre la grande incognita legata al Coronavirus, che rischia di far saltare tuttoin modo ancor più drammatico e definitivo.

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