CLUB AUTO STORICHE TRA INFORMATICA E BOLLETTINI CARTACEI

I Club delle auto storiche sono da tempo alle prese con un annoso (e piuttosto costoso) problema. la comunicazione con i loro soci. Perché al di là della scarsa alfabetizzazione informatica del nostro Paese (non a caso di recente il Presidente di Confindustria Elio Catania alla presentazione di un libro ha detto a una platea di giornalisti che “l’84 per cento delle aziende che sono fallite in Italia non credeva in Internet e nelle sue applicazioni, lo considerava una cosa da tecnici. Gravissimo errore, perché Internet è il futuro”) esiste un dato di fatto che è incontrovertibile. La maggioranza dei club di auto storiche ha tra i suoi soci persone di una certa età, che hanno scarsa o nessuna dimestichezza con il computer, e che preferiscono trovare nella cassetta della posta il bollettino cartaceo invece che andare a “smanettare” su Internet per leggere le news del sodalizio cui appartengono.

Questa a ben vedere è la stessa situazione in cui versa l’editoria italiana in materia di quotidiani, libri e riviste. I giovani e i manager fino a una certa fascia d’età (soprattutto quelli che sono spesso in viaggio all’estero) e che prima faticavano a leggere i quotidiani italiani al di fuori dei nostri confini hanno risolto tutto con l’editoria digitale sul loro cellulare, tablet o pc portatile che sia.

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Un raduno del Club dedicato alla Fiat 850 Spider.

“Il problema incide non poco sui bilanci di un club – dice al riguardo Marco Chiari appassionato e competente addetto stampa del club dedicato alla Fiat 850 Spider – la maggioranza dei nostri soci dice chiaramente di preferire il bollettino cartaceo, che va scritto, stampato e spedito con relativa francobollatura. I più giovani visitano il nostro sito Internet, ma per ora sono una minoranza”.

Ci sono però anche dei club che vanno in controtendenza. Come Associazione CinemAlfa di cui è Presidente Ivan Scelsa: “Abbiamo un’alfabetizzazione informatica – dice Ivan –  superiore al 95%. Questo è dovuto, ovviamente, anche alla maggior presenza di giovani appassionati che sono attratti da un nuovo target di club, più snello e più giovanile negli eventi promossi. Di fatto devo sottolineare che a calare vistosamente sono le visite sui siti dei club poiché ormai la comunicazione via web passa attraverso facebook e twitter”.

La questione riguarda da vicino anche le riviste dedicate alle auto storiche e va detto che alcune hanno deciso di sopprimere le rubriche dedicate alla “Vita di club”: sarà il tempo a dire se è stata una scelta vincente oppure no, anche se non sono mancate le critiche al riguardo. Una roccaforte cartacea rimane comunque “la Manovella”, la rivista dell’Asi che viene spedita a tutti i soci. Ma questo è un caso a parte, visto che può contare su 200mila soci, cosa che ne fa la rivista di auto storiche più diffusa nel nostro Paese, anche se la sua presenza in edicola è praticamente simbolica.

www.asifed.it/

www.fiat850spiderbertone.it/

www.associazionecinemalfa.com/

 

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