Un benzinaio muore dopo essere stato raggiunto da un colpo di pistola alle spalle dopo avere rifornito di carburante una Fiat Uno: ma non c’entrano questa volta né la mafia né la criminalità organizzata. Un delitto plateale avvenuto sabato pomeriggio in Piazza Lolli, in pieno centro a Palermo. La vittima, Nicola Lombardo, 44 anni, sposato e con due figli, era morta subito dopo il ricovero in ospedale.
Gli inquirenti – racconta il Giornale di Sicilia – avevano pensato a un tentativo di rapina finito nel sangue, ma la dinamica dell’agguato aveva suscitato più d’una perplessità fino al fermo di un sospettato, Mario Di F., pensionato di 63 anni, condotto in Questura e messo sotto torchio dagli investigatori della squadra mobile.
Gli investigatori sono riusciti a identificare l’assassino dopo avere visionato le immagini degli impianti di videosorveglianza di numerosi negozi della zona. Attraverso le immagini è stato possibile risalire prima alla targa dell’utilitaria che aveva effettuato il rifornimento e poi al suo proprietario. Prove schiaccianti, che hanno inchiodato l’assassino alle sue responsabilità tanto da convincerlo a confessare.
Quando l’uomo ha capito di essere stato ormai scoperto è crollato e ha confessato tutto con una motivazione che ha lasciato allibito il magistrato che lo stava interrogando: “Ho sparato al benzinaio dopo avere litigato con lui sul prezzo del pieno”.
Una vicenda incredibile, che però deve far riflettere sulle tensioni sociali esistenti in questo periodo di crisi.
(Si ringrazia per la collaborazione affaritaliani.it)