AYRTON SENNA, INDIMENTICABILE

Persino Google si è ricordato di Ayrton Senna, nato il 21 marzo del 1960 e che un credele destino ci ha portato via per sempre il 1° maggio del 1994, mentre con la sua Williams-Renault era in testa al GP di San Marino. Noi vogliamo ricordarlo per la determinazione con cui fino all’ultimo si battè per la sicurezza dei piloti di F.1.

Il week end di Imola iniziò sotto pessimi auspici. Al venerdì Barrichello ebbe un terribile incidente con la Jordan alla variante bassa. Finì in ospedale e quando riaprì gli occhi la prima persona che vide fu proprio Senna: ‘Amico mio – gli disse – non farmi prendere mai più uno spavento così’. ‘Fu l’ultima volta che lo vidi’ ricorda ancor oggi Rubens. Al sabato andò anche peggio. Mentre Senna e Schumi stavano lottando per la pole position, alla curva Villeneuve la Simtek dell’austriaco Roland Ratzenberger uscì di pista uccidendolo sul colpo. La Formula 1 non conosceva lutti dal 1982, quando morirono Gilles Villeneuve in Belgio e Riccardo Paletti in Canada.

Senna fu l’unico tra i piloti a recarsi sul luogo del disastro. Ed era stato l’unico quasi due anni prima, a Spa, durante le qualifiche del Gran Premio del Belgio, ad andare in aiuto di un collega. Il francese Erik Comas era andato a sbattere violentemente contro le barriere nella zona di Blanchimont e rimase incosciente per alcuni istanti. Ayrton Senna, accortosi della gravità dell’incidente, fermò la sua vettura e soccorse immediatamente il pilota francese, mettendo a repentaglio la propria vita.

Il destino volle che proprio lo stesso Comas si ritrovasse solo in pista quel tragico giorno ad Imola al volante della sua Larrousse: piombò sul luogo dell’incidente che fu fatale a Senna, con la pista invasa da ambulanze, mezzi di soccorso e persino da un elicottero e gli fu sventolata la bandiera rossa. Si era fermato ai box per un controllo e fu fatto ripartire quando ormai un’altra tragedia si stava consumando. Scese dall’auto, corse verso i rottami della monoposto del brasiliano, voleva ricambiare quel gesto di generosità di Ayrton ma non potè fare nulla.

Ai box, tutti i piloti riandarono con la mente all’ultimo dialogo fra Senna e Schumacher, alla consueta riunione fra i piloti avvenuta poco prima della partenza. Ayrton disse: ‘Dobbiamo fare qualcosa per aumentare il livello di sicurezza. Le nostre macchine stanno diventando troppo pericolose. Credo che una nostra iniziativa sarebbe importante. Se assumeremo una posizione comune, saranno costretti ad ascoltarci’. Poi, dopo una pausa, si rivolse a Schumi: ‘Michael – gli disse – in questo momento tu sei il leader del campionato del mondo: condividi il mio piano?’

Era la prima volta – l’unica – in cui si parlavano da pari a pari, senza che uno facesse pesare sull’altro la propria superiorità. Schumacher rispose senza indugi: ‘Sì. Tutto quello che riterrai opportuno fare in nome della sicurezza mi vedrà al tuo fianco’.

Non si parleranno mai più.

Gabriele Mutti

(foto tratta da wikipedia)

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