AUTO TRA VENTI E TRENT’ANNI: QUANTO VALGONO?

Riceviamo da www.noicompriamoauto.it  :

Sono oltre quattro milioni, secondo i dati elaborati dall’ACI, le autovetture italiane che hanno superato il ventesimo anno di età. Dentro questa estesa fetta del parco circolante d’Italia, circa il 10 per cento del totale, la varietà, com’è ovvio, è enorme: si va dai veicoli in ottime condizioni, di interesse storico o collezionistico, a quelli in stato di vecchiaia avanzata, sui quali il tempo che passa ha lasciato i suoi segni impietosi. Questa distinzione è fondamentale non solo per determinare quanto vale la propria automobile, ma anche per ottenere eventuali agevolazioni assicurative e sapere a quali norme di circolazione attenersi nel proprio Comune e Regione di appartenenza.

I normali listini dell’usato automobilistico pubblicati dalle riviste di settore non contemplano i modelli immatricolati da più di 10 anni, perciò come si fa a calcolare la quotazione di un’auto che ha tra i 20 e i 30 anni di vita?

Auto storiche: l’età anagrafica non è sufficiente per qualificare un’autovettura come “storica”. Per diventare tale, deve essere iscritta ad un registro, che può essere (va detto che quello dell’ACI Storico, che ha emanato una propria lista di modelli ritenuti di autentico valore storico, per ora non ha alcun valore legale) ad esempio quello dell’Automotoclub Storico Italiano.

Si può cominciare a farsi un’idea del valore della propria macchina consultando Ruoteclassiche (che ha rinnovato il suo listino di recente). Al contrario delle vetture di recente immatricolazione, sulle quali la svalutazione agisce come una scure, alcuni modelli acquistano valore col tempo, diventando un investimento a lungo termine, purché siano in condizioni pressoché perfette. Una quotazione di listino tuttavia è insufficiente per avere un quadro davvero completo del valore del veicolo. Meglio quindi investire in una perizia, riconosciuta anche dalle compagnie assicurative, che attesti in modo inequivocabile il valore residuo. Spesso sono i club delle auto storiche e d’epoca ad offrire questo servizio con officine convenzionate.

Auto prive di interesse storico o collezionistico: anche se ben tenute, è molto difficile che macchine così datate possano avere una quotazione interessante. Se poi la manutenzione è stata carente e le revisioni non sono in regola, meglio pensare a uno sfasciacarrozze. Su queste auto, così come sulle auto storiche di età compresa tra i 20 e i 30 anni, è inoltre calata nuovamente la mannaia del bollocon la Legge di Stabilità 2015, in modalità differenti Regione per Regione. La misura dovrebbe incentivare la rottamazione dei veri e propri catorci ormai attempati, ma finisce col mettere in difficoltà anche i proprietari dei modelli da tutelare. Ai proprietari di veicoli più che ventenni non resta che farsi i conti in tasca: val la pena continuare pagare bollo e assicurazione per un’auto ormai vecchia, poco sicura e inquinante, o meglio rottamare e non pensarci più?

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