QUELLA BENTLEY CHE BATTE’ IL TRAIN BLEU

Non c’è solo la sfida fra il Settebello e la Giulietta Spider di Consalvo Sanesi negli Anni 60 da Milano a Roma a infiammare l’eterno duello auto-treno, anche una Bentley trent’anni prima battè il mitico “Train Bleu” fra Nizza e Calais.

La Bentley, in occasione della mostra Rétromobile di Parigi, ha celebrato gli 85 anni della leggendaria Speed Six, meglio conosciuta come The Blue Train per l’impresa compiuta nel 1930, nata da una scommessa. Una storia dai contorni romantici, tipica di quegli anni eroici e ruggenti dell’industria automobilistica.

Nel 1930, il capitano Woolf Barnato, Chairman di Bentley Motors, un vero “Bentley Boy” avendo vinto per ben tre volte la 24 Ore di Le Mans, si trovava a Cannes con il suo amicogolfista Dale Bourn. Accettò la scommessa che con la sua Speed Six non solo avrebbe battuto il Blue Train fino a Calais, come già aveva fatto in precedenza, ma che sarebbe arrivato a Londra prima ancora che il treno fosse arrivato a Calais. Il Blue Train, o Le Train Bleu, collegava il Mediterraneo a Calais, e da lì per terminare la sua corsa a Londra e viceversa.

Il giorno della sfida, Barnato attese la partenza del treno alle 17.54 mentre terminava il suo drink al bar del Carlton Hotel. Era d’accordo con la stazioni di servizio di Aix-En-Provence e Lione e con un’autobotte ad Auxerre, che avrebbero atteso il suo passaggio per far rifornimento durante la notte. Nonostante una foratura vicino Parigi, Barnato raggiunse Boulogne un’ora prima del previsto e passò sotto l’orologio di Victoria Station, a Londra, alle 15.30 del giorno successivo, quattro minuti prima che il treno arrivasse alla stazione di Calais. Vinse così le 100 Sterline della scommessa, sebbene l’Automobile Club de France lo avesse multato di 200 Sterline per aver compiuto una corsa non autorizzata sul territorio francese.

La Speed Six, realizzata nel 1929, era l’evoluzione sportiva della 6½ Litre, presentata nel 1926. La prima vettuta, la Number 1, corse e vinse a Le Mans nel 1929, ripetendosi poi nel 1930, stavolta con il nome di Old Number 1. Tra il 1929 e 1930 furono prodotte 182 Speed Six, con una varietà di versioni realizzate da diversi carrozzieri. La Speed Six con il numero di telaio HM 2855 fu consegnata a Woolf Barnato dal carrozziere Gurney Nutting nel maggio del 1930.

Come in tutte le storie che raccontano imprese epiche, rimane ancora un alone di mistero sull’auto effettivamente utilizzata per la sfida. Se fosse effettivamente quella di Gurney Nutting, raffigurata nel dipinto di Terence Cuneo che celebra la corsa, o se la Blue Train possa essere un’altra Speed Six, con la carrozzeria realizzata dalla Mulliner Saloon, sempre appartenuta a Barnato. Un mistero, come in tutte le imprese leggendarie, destinato a rimanere tale.

La Speed Six era equipaggiata con un motore 6.5 litri, 6 cilindri, che erogava una potenza di 180 Cv. Aveva la trazione posteriore ed un cambio a 4 marce. Raggiungeva una velocità massima di 147.7 km/h e consumava 18.8 litri per 100 km.

(Si ringrazia Altravocenews.it per la collaborazione)

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