AUTO STORICHE VENTENNALI, IL VENETO SI STA MUOVENDO

L’assessore al bilancio e agli enti locali della Regione Veneto Roberto Ciambetti,  sta studiando un emendamento in finanziaria per mantenere le agevolazioni bollo auto per i mezzi storici. Nel comunicato stampa N° 59 del 09/01/2015 dice:  “Sto verificando la possibilità di inserire nella legge Finanziaria della Regione del Veneto un emendamento, oppure prevedere una norma di legge specifica, che consenta il mantenimento del bollo auto agevolato per i mezzi che hanno tra i 20 e i 29 anni di vita, né più né meno di quanto stanno facendo Lombardia, Toscana ed Emilia.

“Siamo ben consci delle difficoltà e del rischio di una impugnativa da parte del Governo ai provvedimenti che vogliamo proporre – spiega l’assessore – e che vanno, pertanto, studiati nei minimi particolari. Certo è che se riusciremo a fare squadra come Regioni su questa materia, cosa che ho sollecitato, credo che il governo debba prendere in seria considerazione una diversa valutazione e già mercoledì prossimo i tecnici della Conferenza delle Regioni a Roma affronteranno questa problematica.“Da mesi, anche in contatto con alcune associazioni di collezionisti, stiamo seguendo con attenzione l’abolizione delle agevolazioni prevista dalla Legge di stabilità – prosegue Ciambetti – e, per quanto mi riguarda, ho  avviato l’iter con i miei uffici per tutelare i proprietari di automobili storiche al fine di mantenere l’imposta entro limiti contenuti, ovviamente fissando delle prescrizioni, per altro in sintonia con quanto stanno facendo le altre Regioni. I nostri uffici si sono già confrontati con quelli lombardi per avanzare soluzioni analoghe”.

L’assessore poi ha spiegato che “in Veneto la questione riguarda 14.338 automobili e 13.390 moto che, fino allo scorso anno pagavano di bollo rispettivamente 28,40 euro e 11,36 euro. Con le nuove norme volute dal governo, questi proprietari sarebbero costretti a pagare il bollo normale e trattandosi di autoveicoli classificati ‘Euro Zero’ la tassazione è la più elevata. Nella sua valutazione il governo non ha tenuto conto che buona parte di questi proprietari non sono ricchi e facoltosi collezionisti di macchine da sogno, ma, considerati i numeri, cittadini normali che magari hanno come seconda auto un vecchio mezzo; persone che, vista la stangata fiscale, saranno costrette a rottamare l’auto o a radiarla.

“L’Asi, l’Associazione delle auto storiche italiane – conclude Ciambetti –, aveva segnalato questo rischio prevedendo che solo il 10 per cento dei proprietari dei veicoli interessati avrebbe pagato la stangata. I benefici per le casse pubbliche, quindi, non sarebbero stati così evidenti, mentre certi sono i danni arrecati a un settore che alimenta un mercato non marginale, dalla manutenzione alle riparazioni, dalle fiere ai mercati specializzati, per non parlare dei raduni turistici. Si rischia, insomma, di mandare in tilt tutto l’indotto e con la situazione economica attuale non mi sembra una mossa azzeccata. Potrebbe ripetersi il flop accaduto con la nautica, quando vedemmo buona parte delle imbarcazioni migrare per motivi fiscali nei Marina croati”.

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