AUTO STORICHE, BRACCIO DI FERRO ASI-ACI STORICO?

La vicenda del ddl della legge di stabilità che vuole innalzare l’età minima di un’auto storica (e anche di una moto storica) da venti a trenta anni ha provocato comportamenti difformi tra Asi e Aci storico in termini di reazioni. Nel senso che l’Asi tramite il suo Presidente, Avvocato Roberto Loi, ha diramato un comunicato – che abbiamo pubblicato integralmente sul nostro blog – con delle note dettagliate su quanto ci rimetterebbero non solo l’Asi, ma anche tutto l’indotto e anche l’erario (e quindi più o meno direttamente il Governo) se il ddl diventasse legge dello Stato. In sostanza, a suo dire, un rimedio peggiore del male.

Sull’altro fronte, l’Aci Storico, fino ad ora, per quanto possa sembrare sorprendente, ha evidenziato soltanto un silenzio totale. Nessun commento. A ben vedere, l’Aci Storico ha iniziato un vero e proprio braccio di ferro con l’Asi nel 2013, in seguito alla pubblicazione del suo famoso elenco di auto di interesse storico che suscitò tante polemiche e discussioni.

A quel comunicato e a quell’elenco non seguì nulla. E il progetto di Aci Storico tendente a porre fine al monopolio Asi in materia di auto storiche non ha ottenuto finora alcun risultato concreto. A Padova in occasione di Auto Moto d’Epoca (23-26 ottobre) Aci storico per bocca del suo Presidente, l’ingegner Angelo Sticchi Damiani, commenterà finalmente la situazione?

In effetti, rimanendo il monopolio Asi in materia di auto storiche, l’unico modo per vedere indebolito il peso dell’Ente presieduto da Loi in materia di auto storiche potrebbe essere uno solo: veder calare il numero degli iscritti all’Asi. Cosa che puntualmente accadrebbe se passasse il ddl della legge di stabilità che porta da venti a trenta anni l’età minima per auto e moto storiche. Molti potenziali soci dovrebbero aspettare alcuni anni ad iscriversi e molti altri sarebbero costretti a demolire le loro auto storiche rinunciando ad essere iscritti all’Asi. Ma è questo che vuole realmente Aci Storico? La domanda, allo stato attuale delle cose, è più che legittima.

www.asifed.it/

 

 

 

 

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